
UN TESORO. Al Seminario Arcivescovile S. Pio X di Messina è stato portato alla luce un tesoro. È parte inestimabile dei 180.000 volumi e 170 incunaboli, raccolti da Mons. Angelo Paino a partire dagli anni Trenta del Novecento per creare la Biblioteca Ecclesiastica Diocesana. Il riguadagnato Fondo Cinquecentine della Painiana – 1800 preziosi volumi – è di nuovo fruibile grazie all’operare sinergico fra Soprintendenza e Arcidiocesi. Per ragioni di spazio cito, fra i protagonisti del pregevole recupero, soltanto Mons. Cesare di Pietro, rettore del Seminario, e la Dott.ssa Melina Prestipino, direttore della sezione per i Beni Bibliografici ed Archivistici. I loro nomi sono la punta di un iceberg che contempla quanti con dedizione hanno concorso alla riuscita del progetto; perché quando si raccolgono i frutti sperati ci si accorge che si è fatto davvero squadra. Il consistente patrimonio librario, restaurato e curato seguendo gli standard catalografici internazionali concernenti il libro antico, oggi è disponibile per lo studio e la ricerca in locali attrezzati; ma è consultabile anche in rete all’indirizzo www.sbrmessina.it. Nelle sale di lettura, fra gli ordinati libri degli scaffali, risaltano un leggio con un Liber Choralis pergamenaceo riccamente miniato e le teche contenenti preziosi tomi cinquecenteschi. Una Bibbia in latino (1511), una Vita Jesu Christi di Ludolf von Saxen (1522) o L’hystoire du Sanct Graal (1516) attribuita a Gautier Map. Ma ammiriamo anche i discorsi botanici del senese Pietro Andrea Mattioli (1588) o il De re militari di Vegetius Renatus (1553). A volte ho la sensazione che sia in una biblioteca la porta del paradiso. Per continuare a leggere senza fine.